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Arena di Verona, un Nabucco spettacolare

Foto Ennevi/Fondazione Arena di Verona

Che spettacolare questo Nabucco andato in scena il 23 agosto! Si è percepito tutto il sano orgoglio culturale che proprio in questo momento storico gli Italiani dovrebbero far emergere. 

L’opera, su libretto di Temistocle Solera, è ritenuta la più risorgimentale di Giuseppe Verdi e narra la liberazione del Popolo Ebraico dalle condizioni di schiavitù nella terra di Babilonia. Fu rappresentata per la prima volta al Teatro della  Scala di Milano, il 9 marzo 1842, con il titolo di “Nabucodonosor”.
La trama si snoda in una doppia storia d’amore e gelosia tra Fanena, figlia legittima del re Nabucco ed Abigaille, l’altra figlia- schiava , con l’ebreo Ismaele; sullo sfondo il contrasto tra la fede nell’unico Dio degli Ebrei e la divinità pagana di Belo. Il complesso intreccio di amore e di brame di potere si conclude con la conversione di Nabucco e della figlia Fanena e con la morte di Abigaille, l’usurpatrice, che invoca il perdono.
Il dramma, in questa edizione, è stato ambientato a Milano durante le Cinque Giornate, proprio perché gli Italiani del Lombardo- Veneto,  in quel periodo, si sentivano oppressi dagli Austriaci allo stesso modo degli Ebrei durante la cattività babilonese.
L’opera inizia con cannonate e spari. Sono gli Austriaci che spingono alle porte della città e il popolo si organizza con barricate per la difesa. Grande movimento in scena di soldati, civili, religiosi, cavalli e carrozze a rappresentare la rivolta.
Idea originale quella del regista Arnaud Bernard di inserire all’interno dell’Arena il Teatro alla Scala di Milano. Una scena apparentemente fissa dalle innumerevoli sfaccettature nel girare su se stessa con effetti scenici e luci spettacolari di Alessandro Camera e Paolo Mazzon.
Un cast composto da cantanti che hanno saputo interpretare con drammaticità i loro ruoli: Susanna Branchini, Rubens Pelizzari, Rafat Siwek, Nino Surguladze, George Gagnidze, Nicolò Ceriani, Paolo Antognetti e Elena Borin. Eccezionali come sempre il coro e l’orchestra dell’Arena di Verona ed entusiastico il tributo del pubblico al maestro Daniel Oren che ha diretto l’opera.
Grande il successo di questa stagione lirica all’Arena che si concluderà fra qualche giorno.