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Fratta Polesine, convegno “ Tra il culmine della guerra d’assedio e l’alba di nuovi orizzonti politici”

È rasserenante immergersi in pieno autunno nella Pianura Padana. La natura, i colori, i fiumi e tutte le genti di quella terra sembrano essere lì pronte a recitare il tempo, che lento passa, portando dietro di sé tutto il proprio passato. 

Immagini agresti e, soffusi nella foschia ottobrina, eleganti scenari architettonici si aprono alla vista del visitatore, ancora stordito da quelli appena lasciati nelle nostre città. La meta è Fratta Polesine, un centro che si è sviluppato, a partire dal 1500, con i primi insediamenti di alcune nobili famiglie di ricchi mercanti  veneziani. Un’ alta concentrazione di storia, cultura e architettura, in poco spazio che difficilmente ha uguali nei piccoli centri italiani.
A portarci in quel di Fratta Polesine è stato il convegno “ Tra il culmine della guerra d’assedio e l’alba di nuovi orizzonti politici”, organizzato dal Comitato Scientifico “Maggiore Sebastiano Nino Bedendo” che si è tenuto a  Villa Grimani Molin Avezzù, in occasione delle celebrazione per il Centenario della Grande Guerra.  E’ stata anche un’ottima occasione per visitare la Villa stessa in stile palladiano, ricca di affreschi e porcellane. Una raffinata dimora   immersa  nei silenzi sospesi del suo parco. Proprio qui, nei primi anni dell’Ottocento, ha avuto luogo una riunione della Carboneria durante la quale  il Conte Oroboni e i patrioti presenti furono arrestati dalle autorità austriache a causa di una soffiata di un convenuto.
Alla prima giornata del convegno hanno esposto la loro relazione  Alberto Burato, Giovanni Donato, Nicola Persegati, Filiberto Agostini, Leonardo Raito, Raffaele Ridolfi, Stanis Ferrari, Enrico Trevisani, Donato Bragatto, Luigi  Contegiacomo, Daniela Baldo.
Da non perdere la seconda e ultima giornata che si terrà a Lendinara, sabato 18 novembre p.v., presso il salone della nuova Biblioteca, dalle ore 8.45 alle ore 13.00 e dalle ore 14.00 alle ore 17.00
Si succederanno i relatori Mario Isnenghi, Basilio Di Martino, Filippo Cappellano,  Alessandro Fontana di Valsalina, Alessandro Massignani, Enrico Acerbi, Mitja Juren, Paolo Pizzamus, Francesca Canale Cama, Enrico Pino, Paolo Pozzato, Cesare Balzi, Lisa Bregantin, Marco Pascoli, Paolo Gaspari, Paolo Carraro.
Fratta Polesine merita una visita  anche per Villa Badoer, progettata da Andrea Palladio, con il suo Museo Archeologico Nazionale, ma susciteranno il vostro interesse anche la casa di Giacomo Matteotti, il monumento ai Carbonari e i  Palazzi della Carboneria ( Villa Oroboni,  Palazzo dei Villa Cornoldi ora Fanan, Palazzo Lippomano Monti ora Viaro e  Villa Davi ora Guzzon Zanobbi).
E, ancora, Villa e Parco Labia, Palazzo Campanari, Palazzo Dolfin Boniotti ora “Menegium”, Villa Dolfin, la Chiesa di S. Francesco,  la Chiesa Arcipretale dei SS.AA. Pietro e Paolo, la Chiesa di S. Bartolomeo, la Casa Canonica, la Chiesa Parrocchiale di Paolino e il Mulino al “Pizzon”.