Skip to main content







150 mila euro di Cariverona per il progetto “Archiport”, capofila la fondazione Villa Fabris di Thiene

Thiene, Villa Fabris

È stato un bel gioco di squadra quello che ha fatto sì che alla Fondazione Villa Fabris di Thiene, dove opera il Centro Europeo per i Mestieri del Patrimonio, sia stato concesso dalla Cariverona un contributo di 150 mila euro per la realizzazione di un interessante progetto sulla valorizzazione e divulgazioni dei fondi archivistici.

“Il nostro è un ruolo di capofila – spiega Christian Malinverni, presidente della Fondazione Villa Fabris – di un gruppo fenomenale che, fin da subito, ha trovato sintonia e collaborazione. Con la Biblioteca civica Bertoliana di Vicenza, il Castello Porto Colleoni di Thiene, la Fires Core soc. cooperativa di Dro (TN) e il MeLa-Media Lab dell’Università IUAV di Venezia abbiamo colto questa bella opportunità offerta dal bando “Archivi” promosso da Cariverona, pensando ad un progetto capace di far coniugare l’innovazione con la riscoperta e la trasmissione di antichi mestieri e saperi.”
Il progetto “Archiport” prevede infatti di valorizzare l’archivio Porto, tenuto in maniera esemplare dai proprietari il Castello di Thiene, includendolo all’interno del portale archivi storici della Biblioteca Bertoliana, attraverso la digitalizzazione dei volumi e l’indicizzazione dei file.
Selezionando POI alcuni casi particolarmente interessanti tra le lettere, le carte e i disegni, si svilupperà un corso mensile di perfezionamento indirizzato a restauratori e collaboratori restauratori, mentre si cercherà di individuare dei temi e dei soggetti presenti nell’archivio da raccontare attraverso un videogioco e la definizione di una piattaforma digitale.
“Devo ringraziare tutti i partner – afferma Giovanni Giuliari, direttore del Centro Europeo per i Mestieri del Patrimonio – per come hanno saputo valorizzare le specificità di ognuno e per la comune volontà di costruire un progetto territoriale che volesse conservare e valorizzare la storia della sua comunità, formare agli antichi mestieri e coinvolgere i giovani e le loro famiglie.”
Il progetto finanziato da Cariverona dovrà ora essere realizzato nell’arco di 36 mesi, ma quanto è stato fatto nella fase di progettazione ha consolidato la convinzione, da parte di tutti i partner, che solo attraverso la costruzione di una rete è possibile creare e accompagnare processi di cambiamento nell’ambito culturale.
In particolare, di fronte ad un tema come quello dei fondi archivistici, che l’opinione pubblica relega in un ambito prettamente scientifico e di nicchia, i mondi diversi che i partner del progetto rappresentano hanno saputo dialogare e cercheranno ora di esprimere un’idea di archivio che si apre al territorio e aiuta la comunità che vi risiede a ritrovare la sua storia, le sue radici, i suoi valori.
In tal senso tutti i partner hanno apprezzato la lodevole intuizione di Cariverona che ha saputo far emergere come dai fondi archivistici sia possibile conoscere maggiormente il proprio territorio e soprattutto recuperare quella relazione con l’ambiente e il paesaggio che può aiutare a sviluppare politiche innovative, tese a creare comunità e benessere.