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Asiago intitola la zona artigianale a Lorenzo Pinaroli, artigiano che fu impegnato sia in Confartigianato Vicenza che nella politica e nel sociale

targa
Giuliana Pinaroli e Angelina Bortoli a fianco della targa di attribuzione

Venerdì 17 maggio ad Asiago ha avuto luogo lo scoprimento della targa che testimonia l’attribuzione della zona artigianale a Lorenzo Pinaroli, artigiano che fu impegnato sia in Confartigianato Vicenza che nella politica (fu sindaco di Asiago) e nel sociale.
La proposta di intitolare la Zona Artigianale di Asiago a Lorenzo Pinaroli risale a molto tempo fa, ai primi anni 2000. Il presidente provinciale di Confartigianato Imprese Vicenza Agostino Bonomo, nel suo intervento, ha ricordato come l’impegno di Pinaroli sia stato determinante per lo sviluppo di tutto l’Altopiano. Fiero, determinato, pioniere e innovatore, ha costruito da zero la Cassa Artigiana di Garanzia, tra le prime in provincia, introdotto i Fondi Rotativi Comunali (Asiago, Gallio e Roana) per sostenere gli investimenti e la gestione delle piccole imprese. Ne ha poi evidenziato la grande lezione di umiltà che, unita alla determinazione, ha permesso a Pinaroli di portare avanti grandi obiettivi e ottenere importanti risultati per le imprese e per tutta la comunità.
Alla cerimonia erano presenti anche la moglie Angelina Bortoli e la figlia Giuliana, che ha voluto così ricordare la figura del padre:

Ringrazio anche a nome dei miei familiari e in particolar modo di mia mamma, tutti i presenti per questo momento di grande importanza e commozione. Un grazie al Sindaco Roberto Rigoni per l’organizzazione di questo evento, ai rappresentanti delle categorie economiche, agli amministratori che hanno aderito all’iniziativa e a tutti coloro che oggi sono qui. Un grazie anche a Maurizio Morelli che ancora nel 2001 aveva lanciato quest’idea e a Giancarlo Bortoli per l’impegno nel portarla a termine. Questo momento per noi riveste una grande importanza per due motivi: il primo è il ricordo del grande amore che mio papà ha sempre dimostrato per il suo paese e la sua gente. Teneva molto al suo territorio e per questo si è sempre impegnato al massimo per migliorarlo. Tante erano le persone che frequentavano la nostra sartoria per avere da lui consigli per l’attività, per qualche pratica da sbrigare, o semplicemente per fare anche due chiacchiere con lui.
Il secondo motivo è di grande commozione perché nonostante siano trascorsi quasi ventun anni dalla sua scomparsa il suo ricordo è ancora molto vivo nel cuore di tanta gente.
Nella sua vita ha rivestito numerosi incarichi di carattere politico e sociale: vice sindaco dal 1965 al 1970, è stato poi primo cittadino dal 1980 al 1985. Molti e significativi gli interventi sul territorio effettuati nel corso del suo mandato. Tra i più importanti si ricorda l’avvio del piano regolatore del 1980 che ha dato modo di realizzare la zona artigianale in località Coda. Non vanno però dimenticate tutte quelle opere dirette a migliorare le condizioni della popolazione locale, a partire dall’edificazione delle case popolari, alla costruzione dell’acquedotto di Oliero, a tutti gli interventi alla viabilità cittadina fino alla ristrutturazione degli edifici scolastici e alla copertura dello stadio del ghiaccio. Si è impegnato fin da giovane come membro della Commissione Provinciale Artigiani. Attivissimo e “battagliero” dirigente dell’associazione artigiani, ricoprì anche la carica di presidente del mandamento di Asiago e fu il promotore e poi presidente della Cooperativa Artigiana di Garanzia “Sette Comuni”. Sempre in seno all’Associazione artigiani, è stato presidente della commissione per la scelta dei Maestri Artigiani Benemeriti. Anche il centro dialisi presso il nostro ospedale è entrato in funzione grazie al suo interessamento. Prima, le persone che dovevano sottoporsi alla dialisi per tre giorni alla settimana, si vedevano costrette a recarsi a Vicenza o a Bassano. Poi, per ironia della sorte, è stato lui stesso ad usufruirne anni dopo. Un’ altra cosa importante realizzata per il nostro territorio sono state le scuole superiori; proprio negli anni settanta un gruppo di persone tra cui mio papà, sono riusciti a far partire il liceo scientifico e la ragioneria, grazie anche all’appoggio dei Padri Cavanis che con il loro convitto hanno portato alcuni ragazzi a frequentare le scuole qui da noi. 
Mio papà è stata una persona che sapeva ascoltare e che ha saputo guidare con saggezza e lungimiranza il mondo artigiano locale in anni cruciali per lo sviluppo del settore. Negli ultimi anni, nonostante i problemi di salute (era dializzato da 15 anni) si è dedicato con la sua consueta passione e con grande cuore alla difesa delle strutture sanitarie dell’Altopiano, per tutelare ed evitare lo smembramento dei reparti dell’Ospedale di Asiago. E’ stato infatti uno dei promotori e attivo presidente del “Comitato tutela Altopiano”.
Chiudo con l’auspicio che la sua figura sia di esempio per chi si occupa e si occuperà dell’amministrazione politica e sociale del nostro territorio.
Grazie ancora a tutti.