Skip to main content







I giardini storici sono beni comuni. L’importanza della formazione degli operatori

Ha riscosso l’interesse di molti architetti, paesaggisti e imprese che operano nella manutenzione del verde il Convegno tenutosi al Centro Congressi di Confartigianato Vicenza sul tema “Dal restauro alla gestione dei giardini. Qualità della formazione e dinamiche di valorizzazione”.

Era organizzato dalla Fondazione Villa Fabris in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Vicenza e il contributo di Camera di Commercio e Confartigianato.
I relatori che si sono succeduti nel corso della giornata hanno portato interessanti e utili riflessioni sull’importanza e la necessità di valorizzare il grande patrimonio italiano dei giardini storici.
Partendo dalle esperienze più significative – i giardini di Vallée Aux Loups in Francia, quelli fiorentini, i giardini delle ville venete  e quelli gestiti dal FAI – gli interventi hanno evidenziato come esista la necessità di investire su questi importanti patrimoni di beni comuni e soprattutto di acquisire criteri, metodi e strumenti per una corretta e continua gestione dei giardini storici.
“Ci ha fatto piacere ricevere i molti apprezzamenti per l’iniziativa – afferma Christian Malinverni, presidente della Fondazione Villa Fabris – a testimonianza di quanto sia sentita dagli operatori la necessità di promuovere incontri di confronto e di scambio di esperienze.”
La Fondazione ha potuto ottenere questo positivo riscontro, oltre un centinaio di partecipanti al Convegno, grazie alla stretta collaborazione con le categorie dei restauratori e delle imprese del verde iscritte alla Confartigianato di Vicenza.
“Il restauro dei giardini storici – ha dichiarato Alberto Finozzi, presidente provinciale e veneto degli artigiani restauratori – presuppone una stretta collaborazione e sintonia anche con le imprese che hanno il compito della manutenzione e gestione del verde ed è con questa finalità che abbiamo promosso questo convegno, accomunati dalla ferma convinzione che occorre investire sulla formazione degli operatori.”
Cautela, attenzione, accortezza, prudenza, interpretazione del sito, capacità di prevedere gli effetti nel tempo, sono alcune delle tante abilità e competenze che un giardiniere deve acquisire e che sono state messe in evidenza nel corso del seminario.
Stefania Dal Maistro, presidente provinciale e veneta delle imprese artigiane del verde, nel suo saluto ai partecipanti ha fatto presente “la necessità di elaborare un percorso regionale per la formazione dei giardinieri e l’importanza che i giardini siano il più possibili aperti alla cittadinanza e usufruibili anche dalle famiglie, dai bambini e dalle persone con disabilità.”
Il convegno, che ha avuto come coordinatore scientifico l’arch. Giuseppe Rallo della Soprintendenza di Venezia, ha saputo far interagire enti pubblici e privati quali l’Università di Padova, l’Associazione Ville Venete, il FAI, la Provincia di Trento, il polo museale della Toscana, il Comune di Schio, alcuni proprietari di ville (Villa Barbarigo a Valsanzibio, Villa Godi-Malinverni di Lugo Vicentino, Villa Tiepolo Passi di Carbonera) e agronomi ed architetti tra i principali studiosi della materia.