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Grazie a Confartigianato e ai Comuni, nuove colonnine di ricarica per auto elettriche a Marostica, Noventa, Thiene e Valdagno

Il presidente Bonomo con i sindaci firmatari dell'accordo

Cresce la rete dei punti di rifornimento dopo Vicenza e Arzignano. Intanto procedono anche gli altri filoni del progetto Futuro Elettrizzante, dal kit motoristico Reborn all’iniziativa europea Learning e-Mobility Plus che coinvolge aziende e studenti.

Nuovo tassello per il progetto “Futuro Elettrizzante” nato nel 2011 e promosso da Confartigianato Vicenza per lo sviluppo della mobilità sostenibile: dopo l’installazione di colonnine di ricarica per auto elettriche nei Comuni di Vicenza e Arzignano, ora la rete si estende anche a Marostica, Noventa, Thiene e Valdagno.
L’accordo per l’installazione di un sistema di ricarica dei veicoli elettrici è stato sottoscritto tra Confartigianato e i rappresentanti dei Comuni: Simone Mattesco, vice sindaco e assessore alle Attività Produttive di Marostica; Mattia Veronese, vice sindaco di Noventa; Andrea Zorzan, assessore ai Lavori Pubblici, Ambiente e Viabilità di Thiene; e Liliana Magnani, assessore allo Sviluppo e Attività economiche di Valdagno. Presente anche il sindaco di Arzignano, Giorgio Gentilin.
Tra le diverse finalità del progetto di Confartigianato, cui da subito ha aderito la quasi totalità dei sindaci della provincia, c’è infatti anche quello di creare proprio insieme ai Comuni una rete di punti di ricarica, nonché aree di parcheggio gratuite e libera circolazione nelle ZTL ai veicoli non inquinanti.
Le prossime colonnine “intelligenti” Lampionet, donate da Confartigianato, saranno installate nei territori comunali tra fine 2015 e inizio 2016, e confluiranno nell’apposita applicazione dedicata: per accedere all’utilizzo basterà registrarsi sul sito “http://www.futuroelettrizzante.it” e, per attivare la presa elettrica, mandare un Sms al numero indicato nel display della stessa.
Come detto, l’installazione delle colonnine è parte di un progetto più organico che Confartigianato porta avanti da tempo, nella convinzione che il futuro passi dalla mobilità elettrica anche in un’ottica di riduzione delle emissioni in  atmosfera e di risparmio energetico.
In questi anni, perciò, l’iniziativa si è articolata anche in altre iniziative.

Il kit Reborn per il “retrofit” dei veicoli
È il caso della creazione del kit Reborn,  realizzato da imprese dei settori autoriparazione, elettromeccanica e metalmeccanica di Confartigianato Vicenza e Marca Treviso, che trasforma un veicolo con motore a combustione tradizionale in un’auto elettrica, nonché  lo sviluppo di una rete di autofficine specializzate in tale attività di “retrofit”. La prima vettura prototipo per la quale è stato messo a punto il metodo è una Fiat Panda del 2009: nata con un propulsore a benzina, oggi essa dispone di un “cuore” elettrico, mantenendo tutte le funzionalità e le dotazioni originarie, a partire dal cambio meccanico, con la stessa gamma di rapporti esistenti. Il risultato finale è una vettura molto silenziosa ed economica, che percorre circa 100 km a un costo che si aggira tra i  2 e i 3 euro. Il progetto è piaciuto così tanto che  Achim Steiner, Sottosegretario Generale dell’ONU e direttore esecutivo del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), e Yaya Touré, campione di calcio nonché ambasciatore UNEP, hanno voluto provarla in occasione di Expo Milano.
Confartigianato sta seguendo da due anni, presso il Ministero dei Trasporti, l’emanazione di una normativa che renda possibile l’omologazione dei veicoli “retrofittati” senza incorrere in costosi oneri burocratici. Il decreto in questione, denominato “Sistemi di riqualificazione elettrica”, è necessario per regolamentare, come previsto dal nuovo Codice della Strada, le procedure di approvazione nazionale dei sistemi di riqualificazione elettrica dei veicoli in circolazione, quindi le procedure per trasformare un mezzo con motore a benzina o gasolio in uno a esclusiva trazione elettrica. Tale decreto è stato inviato dal Ministero dello Sviluppo Economico all’apposita Commissione dell’Unione Europea, che ha dato il suo avallo, e si è ora in attesa dell’ormai prossima pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Learning e-Mobility Plus all’Istituto S. Gaetano
Altra iniziativa legata alla mobilità elettrica è Learning e-Mobility Plus, progetto di respiro europeo, cofinanziato dal Programma Erasmus+, che ha l’obiettivo di favorire buone pratiche e sviluppo dell’innovazione nell’ambito della formazione professionale nel comparto dell’autoriparazione e la mobilità sostenibile.
Con capofila la BGZ, l’agenzia per la cooperazione internazionale della regione del Brandeburgo, e partner polacchi, Confartigianato Vicenza sta quindi sviluppando dei percorsi innovativi sulla mobilità elettrica coinvolgendo anche i ragazzi delle classi terze a indirizzo Autoriparazione dell’Istituto S. Gaetano. In pratica gli studenti, accompagnati dagli imprenditori dei settori interessati, stanno lavorando alla realizzazione di “moduli formativi” per l’elettromobilità che siano utili sia alle aziende del comparto, per l’aggiornamento professionale degli operatori, sia ai ragazzi per avvicinarsi al mondo del lavoro ed appassionarsi alla mobilità sostenibile anche tramite i kart elettrici che stanno sviluppando. Avviato nel 2014 proprio da un’iniziativa di Meccanici, Autoriparatori e altri artigiani del settore, il progetto chiuderà nell’agosto del 2016. Nel frattempo verrà presentato venerdì 27 novembre in occasione della fiera “Job & Orienta” a Verona.

Alcuni dati sull’utilizzo della colonnina di Vicenza
Nel corso della sperimentazione biennale di utilizzo la colonnina (in vista del sistema nazionale di tariffazione dedicato ai veicoli elettrici) il consumo complessivo è ad oggi di 4.500 kWh. Questo significa un quasi 40.000 km percorsi con le ricariche effettuate per una spesa di circa 800 euro, contro i 4000 di un motore a combustione interna. La colonnina è stata utilizzata per 60 ore in due anni, cioè 5 minuti al giorno. L’aumento percentuale annuo di utilizzo dal 2014 al 2015 è stato del 113%, ovvero più che raddoppiato nel giro di un anno. I tempi medi di ricarica sono intorno alle due ore per un costo indicativo di 1,5 euro. Con queste ricariche, probabilmente legate a persone che si muovono per ragioni personali nel centro cittadino, è possibile percorrere più di 60 km.