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LA CONFARTIGIANATO PESA IL SOMMERSO: UN GIRO DA 270 MILIONI IDRAULICI, ESTETISTE, AUTISTI: 27MILA IN NERO

Un’economia parallela che vale 270 milioni di euro l’anno e impiega circa 27mila addetti. È il sommerso nella Marca secondo i dati di Confartigianato. Si va dai lavoratori autonomi abusivi ai dipendenti in nero di aziende regolari, ai pensionati o cassaintegrati che arrotondano fuori busta, ai giovani non contrattualizzati, ai dipendenti pubblici con un secondo lavoro. Le attività preferite? Muratori, idraulici, autisti, estetiste e parrucchiere. Un’economia parallela che vale almeno 270milioni di euro all’anno e “impiega” più di 27mila addetti. E il sommerso nella Marca: si va dai lavoratori autonomi abusivi ai dipendenti in nero di aziende regolari, ai pensionati o cassaintegrati che arrotondano fuori busta, ai giovani non contrattualizzati, ai dipendenti pubblici con un secondo lavoro. Secondo uno studio della Confartigianato rappresentano il 6,4% del totale degli occupati in provincia: una quota comunque ben al di sotto della media nazionale (quasi doppia: al 12,4%), tanto da collocare Treviso al 96. posto della classica italiana. «Gli irregolari si concentrano soprattutto nell’edilizia, nella gestione del verde, in certi servizi alla persona, ad esempio parrucchiere o estetiste a domicilio, ma anche idraulici o elettricisti, e nei trasporti», spiega Stefano Garibbo, dell’associazione imprenditoriale. Per ognuno si stima un’evasione fiscale e contributiva intorno ai 10-11mila euro. Un esercito che attua una concorrenza sleale verso imprese e lavoratori in regola. «Si crea una distorsione del mercato e una deprofessionalizzazione -conferma Renzo Sartori, presidente di Confartigianato della Marca-. Spesso, inoltre, il committente sottovaluta che, se si affida a chi lavora in nero, non è tutelato da garanzie o, peggio, risponde come corresponsabile in caso di incidenti. Senza contare i rischi su uno smaltimento scorretto di rifiuti o sostanze pericolose». La crisi sta acuendo il fenomeno. Per questo Confartigianato, Cna e Casartigiani provinciali hanno sottoscritto un protocollo d’intesa con Cgil, Cisl e Uil e l’Associazione Comuni della Marca. Obiettivi: avviare una campagna informativa con manifestini affissi negli edifici comunali, mettere in atto iniziative di sensibilizzazione sul tema, rivolte in particolare ai giovani, dar vita, nelle sedi delle associazioni o nei municipi, a punti di raccolta per le segnalazioni di irregolarità da parte di altre ditte o lavoratori (da girare poi alle autorità competenti). Ulteriore passo, rafforzare il confronto con le forze dell’ordine e gli enti di vigilanza impegnati nel campo. «Il contrasto al lavoro sommerso – rimarcano i promotori-passa anche dalla possibilità di detrarre dalle tasse un maggior numero di spese e da un miglioramento del sistema dei voucher».