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Sciopero medici di famiglia. Severino Pellizzari, ANAP Vicenza: “Regione e sindacati trovino accordo”

L’ANAP, associazione di rappresentanza di 25 mila anziani e pensionati di Confartigianato del Veneto, dà “voce” a coloro che rischiano di essere le vere vittime di una contrapposizione tra Medici di Medicina Generale e la Regione del Veneto.

“Non vogliamo e non possiamo entrare nel merito delle ragioni che guidano questo duello politico-sindacale – afferma Severino Pellizzari presidente dell’ANAP di Vicenza – ma in forza anche di quella saggezza che ancor oggi la persona anziana sa cogliere, vogliamo dare alla nostra grave preoccupazione qualche contenuto su cui riflettere e magari ammorbidire le posizioni”.
La Regione ha affermato che quello che sta avvenendo “fa parte del gioco e della dialettica democratica” aggiungendo che “l’obiettivo comune è l’interesse della gente ad essere assistita al meglio”. Dall’altra parte, le Organizzazioni sindacali dei medici affermano che l’agitazione è mirata a dare migliori servizi alle persone, soprattutto se non autosufficienti, dichiarando che “vogliono tornare a fare i medici”, cioè non i burocrati.
“Ma allora -chiede Pellizzari- se davvero per entrambe le parti al centro e nel cuore sta la gente, cosa è che li divide? Ci viene spontaneo un sospetto: i soldi, o detta in dialetto, “i schei”. Ci sembra che da una parte si chiedono e dall’altra si dice che non ci sono; ovvero, una parte rivendica le promesse fatte l’altra, risponde che ha sbagliato i calcoli. È così? Se sì, non disturbiamo la democrazia, la gente che è in grave difficoltà psico-fisica, e come in una normale trattativa si trovi un punto o più punti di equilibrio (ognuno cede qualcosa in ragione del bene superiore, diceva qualche buon pensatore). É davvero difficile per noi accettare che degli ambulatori vengano chiusi per sciopero, ma fa anche specie rilevare che una agitazione proclamata i 4 luglio, non abbia trovato in tutti questi mesi uno sbocco positivo: o si è chiesta la luna, e questo andrebbe detto e bloccato subito, o si sono sottovalutati gli obblighi, gli impegni presi”.
“Sappiamo -conclude il presidente – che le questioni in campo sono tre: le Medicine di Gruppo (è strano che si affermi che su 87 domande la Regione – dice – ne ha accolte 70 e le OO.SS. – dicono – 55… come se la matematica fosse una opinione), gli ospedali di Comunità per i quali era prevista l’attivazione di 1.263 posti letto in tutto il Veneto e il fascicolo sanitario elettronico. Noi non possiamo che auspicare che si raggiunga una intesa, magari posta in un calendario sotto controllo e ricordare che lo sciopero non può che colpire “chi non c’entra niente!”. Con l’aggravante che in questo specifico caso si tratta di persone particolarmente fragili e già di per sé in grave difficoltà”.