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Qualifica Restauro. Il Ministero penalizza la professione. Venerdì 30 settembre la categoria veneta si ritrova per affrontare il tema a Vicenza

L’appuntamento è di quelli da non perdere soprattutto se si è operatori, professionisti ed imprese del settore beni culturali e restauro.

La categoria è invitata a partecipare venerdì 30 settembre alle ore 17.30 presso il Centro Congressi di Confartigianato Vicenza in Via Fermi, 201 a Vicenza al seminario dal titolo “Gli aspetti legali sull’ottenimento della qualifica di Restauratore”.
Obiettivo dell’evento, organizzato dal gruppo Restauro di Confartigianato del Veneto, approfondire i provvedimenti emanati dal Mibact ed esaminarne gli effetti sull’operatività delle imprese del settore.
“Mi auguro – afferma il neo presidente del mestiere Alberto Finozzi- che trattando un tema di grande attualità per la categoria, la partecipazione dei nostri soci all’evento sia numerosa creando così i presupposti per un consolidamento del gruppo restauro Veneto. Le iscrizioni stanno procedendo positivamente, stiamo ricevendo richieste di partecipazione anche da aziende della Toscana e dell’Emilia Romagna. L’obiettivo del seminario è trasferire le conoscenze agli interessati in merito ai provvedimenti emanati dal Mibact che hanno un impatto sulla qualifica di restauratore ed esaminare gli effetti sull’operatività delle imprese del settore. Durante l’incontro verranno inoltre esaminate le possibili azioni legali a tutela della categoria grazie al contributo di uno dei maggiori esperti legali in questo campo, l’Avvocato Pietro Celli”.
Il seminario sarà una occasione unica per ripercorrere quanto avvenuto sino ad oggi dal 21 luglio scorso quando, ai fini della partecipazione al concorso pubblico per funzionari restauratori, il ministero ha pubblicato l’elenco di quanti sarebbero in possesso della qualifica di restauratore per parteciparvi accogliendo esclusivamente diplomati delle Scuole di alta formazione. Non aver atteso la conclusione dell’iter di riconoscimento della qualifica di restauratore di beni culturali ancora in essere (che avrebbe dovuto concludersi il 31 luglio e per giunta ulteriormente prorogata dal Ministero stesso al 30 giugno 2017!) e non aver tenuto conto degli altri titoli previsti nella Legge 7/2013, che stabilisce i necessari requisiti professionali per diventare restauratore (tra cui ad esempio la dimostrazione dei requisiti tramite l’attività lavorativa svolta sui Beni Culturali) hanno escluso dal concorso moltissimi professionisti condannati, non solo ad una attesa estenuante per il riconoscimento della qualifica ma a passare ingiustamente in secondo piano per tutte le amministrazioni pubbliche e per le stazioni appaltanti private, che privilegeranno gli elenchi già pubblicati ad hoc e i neo laureati. Da qui il ricorso al TAR del Lazio anche da parte di Confartigianato assieme a molte altre organizzazioni di settore. 
“Il ricorso è una azione necessaria a tutelare i diritti di tanti nostri soci restauratori – dichiara Finozzi– di fronte ad una impropria ed inaccettabile disparità di trattamento da parte del Ministero dei Beni Culturali che di fatto privilegia il titolo di studio ad un curriculum che comprenda l’esperienza lavorativa maturata sul campo. Ci opporremo in tutti i modi -prosegue il Presidente- anche con ulteriori azioni legali ad un atteggiamento del ministero dei Beni culturali che a nostro avviso non rispetta le stesse leggi dello Stato ponendo così una pesante ipoteca sul futuro dell’attività di molte imprese di restauro.
Il seminario si rivolge a restauratori di beni culturali, coloro che hanno presentato istanza per ottenere la qualifica di collaboratore restauratore e/o restauratore, consulenti, professionisti della conservazione e restauro dei beni culturali o del patrimonio storico-artistico, esperti in tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali, start-up del settore.