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È dell’azienda “OroZen” di Romano d’Ezzelino la prima marchiatura laser su metallo prezioso in Italia

“Taglio del nastro”, nell’impresa orafa OroZen a Romano d’Ezzelino, per l’avvio della prima marchiatura laser in Italia sui monili in metallo prezioso.

Un importante risultato, cui hanno lavorato Fabio Gioachin e Valerio Zuin dell’Ufficio Metrico della Camera di Commercio di Vicenza, Stefano Mardegan e Claudio Dalle Carbonare di Infocamere, Dino Micheletto di Sisma ed Elio Poma del Laboratorio Metalli Preziosi della CCIAA di Vicenza.
“È una soddisfazione – commenta Onorio Zen, titolare dell’azienda e neopresidente provinciale di categoria in seno a Confartigianato – avviare questa tecnologia, messa a punto anche grazie alla stretta collaborazione tra un gruppo di nostre imprese e la Camera di Commercio. Aspettavamo da tempo questa modalità di marchiatura come alternativa alla tradizionale tecnologia meccanica per incidere le informazioni sui manufatti preziosi previste dalla normativa, ovvero natura del metallo maggioritario utilizzato, titolo, responsabile della fabbricazione o dell’importazione”.  
Alla soddisfazione delle imprese si associa il Dirigente dell’Area  Regolazione del mercato della CCIAA di Vicenza, Mauro Sfreddo, che ha coordinato i lavori “in modo tale che le imprese del nostro territorio avessero fin da subito gli strumenti operativi necessari all’applicazione di questa tecnologia sui prodotti orafi con il conseguente rilascio dei primi  dispositivi”. OroZen, infatti, risulta essere la prima impresa in Italia a ricevere dall’ufficio metrico della Camera di commercio di Vicenza il dispositivo per la marcatura laser.    
È del 2012 la pubblicazione del decreto con cui in Italia si autorizzava l’uso della tecnologia laser sia per il fabbricante che per i laboratori abilitati alla certificazione di conformità dei prodotti, ma solo con la pubblicazione delle circolari operative da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, avvenuta poche settimane fa, le imprese in possesso della tecnologia laser hanno potuto finalmente inoltrare la richiesta alla CCIAA per le procedure di attivazione .
Il Decreto ha introdotto inoltre, per gli stessi laboratori, il marchio nazionale, costituito da un cerchio all’interno del quale è inscritto il profilo della testa “Italia Turrita” (che identifica la Repubblica Italiana) con alla base la sigla della provincia del laboratorio abilitato che attesta la conformità del prodotti ai fini della commercializzazione o esportazione previste da convenzioni e accordi internazionali di cui l’Italia sia firmataria.
Le procedure di concessione del marchio per la marchiatura laser, che vengono presentate all’Ufficio Metrico della Camera di Commercio competente, sono simili alle procedure previste per la marchiatura meccanica, che comunque rimarrà in essere, mantenendo le stesse caratteristiche identificative dell’impresa e gli stessi standard.
La matrice, nel caso della marcatura laser, non sarà più fisica ma verrà sostituita da un “file” con caratteristiche tali da poter pilotare, su apposita marcatrice, un raggio laser mediante il quale apporre il marchio sull’oggetto. Il file “master” sarà prodotto con elementi che ne impediranno la contraffazione, firmati digitalmente dal responsabile del procedimento autorizzativo e archiviati “a norma” nel sito di conservazione della CCIAA.
“Questo risultato – conclude Zen – conferma l’importanza del lavoro di collaborazione delle imprese con la Camera di Commercio e, per la messa a punto, con le case produttrici del software della marcatrice laser”.