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Legge regionale su produzione e vendita pane: Confartigianato Vicenza offre supporto agli operatori per la compilazione delle pratiche

Forme de La Vicentina in forno

Con la legge “Disposizioni in materia di produzione e vendita di pane” la Regione ha recepito le indicazioni e proposte in merito alla necessità di tutelare il prodotto artigianale di qualità, mettendo nelle condizioni il consumatore di riconoscerlo rispetto al pane congelato o di provenienza estera.

Fatta la legge, però, ora scatta l’obbligo per le imprese: una pratica in cui va segnalato il responsabile dell’attività produttiva (titolare, socio e dipendente) quale garante circa il rispetto delle regole produttive, le norme igienico sanitarie e l’utilizzo delle materie prime.
Per supportare le aziende in tale passaggio burocratico, Confartigianato Vicenza offrirà gratuitamente agli associati il servizio relativo alla compilazione della relativa pratica, limitandosi poi a inviare, come previsto dalla legge, la comunicazione al SUAP (Sportello Unico Attività Produttive). La camera di Commercio ha richiesto un ulteriore passaggio e cioè la segnalazione del nominativo anche al Registro Imprese ma ciò non è previsto da alcuna norma.
«Con tale procedura – afferma Ruggero Garlani, presidente dei panificatori Confartigianato della provincia – intendiamo porre una questione di principio: perché il cittadino deve sostituirsi alla pubblica amministrazione nel far circolare le informazioni, quando questa ne è già in possesso? Perché il cittadino/imprenditore deve dedicare parte del suo tempo a una ulteriore – seppur semplice – pratica per sopperire alle lentezze della burocrazia? Sono i SUAP, una volta ricevuta la comunicazione della nomina del responsabile dell’attività produttiva, che devono inoltrarla al Registro Imprese; e vigileremo affinché ciò avvenga in tempi consoni, per arrecare meno disagi alle imprese». «Tutti negli ultimi anni sbandierano la necessità di una semplificazione – continua Garlani – ma, alla prova dei fatti, vediamo che essa non è ancora entrata nella mentalità del nostro sistema pubblico. Snellezza amministrativa, abbiamo chiesto con forza a Roma il 18 febbraio scorso: non pensino i politici o i tecnici che ce ne siamo dimenticati. È anche da queste piccole cose che si vede se il Paese sta cambiando rotta: non possiamo più permetterci costi aggiuntivi, né abbiamo tempo da perdere».