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Le presidenti di Acconciatura ed Estetica di Confartigianato Vicenza contro l’abusivismo: «Bene gli interventi della Guardia di Finanza»

In merito alle recenti indagini nel territorio bassanese, che hanno permesso di individuare e denunciare attività abusive nel settore dei servizi alla persona, le presidenti Confartigianato del settore Acconciatura, Renata Scanagatta, ed Estetica, Valeria Sylvia Ferron, esprimono il loro plauso e l’apprezzamento per il lavoro della Guardia di Finanza.

L’auspicio, ora, è che l’attività d’indagine possa dare analoghi risultati anche nelle altre aree della provincia dove
attività del genere proliferano e serve quindi un forte contrasto.
Le portavoce di categoria Scanagatta e Ferron ricordano che «non c’è ingiustizia peggiore del vedere che, troppo spesso, gli abusivi sopravvivono a dispetto di chi invece si sforza di osservare tutte le norme – che non sono poche – per esercitare la propria attività. Non si tratta di una crociata, ma di una richiesta di rispetto della legalità e delle regole della concorrenza, che dev’essere leale e trasparente. Chi vuole aprire una attività deve farlo solo dopo aver conseguito i requisiti stabiliti dalle leggi, e questo a garanzia anche degli utenti che a quei centri si rivolgono. Per questo, pochi giorni fa, come Confartigianato abbiamo inviato una lettera ai sindaci di tutta la provincia di Vicenza esortandoli all’attenzione sui temi della nostra attuale campagna contro l’abusivismo. Abbiamo ricevuto alcune adesioni e ora l’aspettativa è che la partecipazione sia totale».
Una campagna “forte” anche nell’immagine, affidata a un manifesto che ha l’intento di richiamare l’attenzione dell’utenza affinché non si faccia incantare dalle “sirene” che, giocando sul richiamo di tariffe allettanti, propongono pseudo-servizi non soltanto inefficaci, ma potenzialmente rischiosi per la salute.
Le stime della Confartigianato sui dati Censis circa l’abusivismo fanno emergere, infatti, aspetti davvero preoccupanti: solo in Veneto operano circa 10mila irregolari, tra acconciatori ed estetiste. Figure di abusivi – in tutto o in parte – talvolta presenti anche in alcuni centri dove si propongono “offerte” che con il vero benessere non hanno nulla a che fare. Operando un calcolo sicuramente al ribasso, per queste attività “borderline” sempre in Veneto il giro d’affari si aggira sui 200 milioni di euro.
«La campagna promossa da Confartigianato Acconciatura Estetica – ricordano le presidenti Scanagatta e Ferron – è attuata utilizzando tutti i mezzi di comunicazione, compresi i social network, proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi per la salute che si possono correre rivolgendosi a figure di scarsa o nulla professionalità.  Figure che, ovviamente, non c’entrano niente con gli operatori seri e preparati, i quali hanno ottenuto l’idoneità a svolgere il proprio lavoro dopo una lunga e impegnativa formazione. Perché la qualificazione, a differenza del “tarocco”, non si improvvisa».